Ugo Sebastiano Saccomanno è stato “un collezionista”; ma non solo un collezionista instancabile, ansioso di trovare il pezzo mancante o di ovvio richiamo, e meticoloso catalogatore: “Bastianin”
Saccomanno è andato ben oltre. Ha collezionato un po’ di tutto, senza trascurare – anzi, spesso prediligendo – le cose più umili, che la gente solitamente butta via o distrugge perché inutili o non
più utilizzabili, o superate dalle nuove mode; e per ogni collezione ha saputo trovare un motivo di dignità.
Le cose da lui raccolte possono così offrire, messe insieme come è riuscito a fare lui, anche una testimonianza insolita – talvolta sorprendente – dell’evoluzione del gusto e delle condizioni di
vita: una testimonianza destinata a non conoscere soste, costruita pazientemente, con dedizione ed entusiasmo.
E di questo suo mondo di cose egli faceva partecipe il prossimo, senza ostentazione ma piuttosto con discrezione e con intima – seppure ben trasparente – gioia, ed anche con un istintivo spirito di
coinvolgimento che ha lasciato un meraviglioso segno nell’animo di quanti l’hanno conosciuto.
Ecco qui sotto una selezione della sua collezione di incarti di agrumi
(Genova, dicembre 2022)