Un discorso a parte meritano gli agrumi del lago di Garda, coltivati sin dal XIII secolo, portati dalla Liguria dai frati francescani di Gargnano. Agrumi coltivati in terra ma che necessitavano di protezione durante la stagione fredda. Quindi coltivati all’interno delle “limonaie”: strutture in mattoni che d’inverno venivano chiuse con pareti in legno e vetro. Un impianto ed una manutenzione costosi ma che rendevano comunque conveniente la loro coltivazione. Infatti, fino all’unificazione dell’Italia, gli agrumi provenienti dalla Sicilia dovevano attraversare molti confini prima di arrivare a Bolzano, da dove partivano poi alla volta dell’Europa del Nord e dell’Est. Ecco quindi che la coltivazione nelle limonaie era costosa si, ma comunque meno dei balzelli dovuti all’attraversamento delle dogane.
Da Bolzano partivano treni carichi di casse di limoni. E questi limoni erano tutti avvolti in una carta pesante che doveva proteggerli durante il lungo viaggio in treno (che a volte durava anche un mese) evitando anche che un limone ammuffito potesse danneggiare l’intera cassa.
C’erano quindi strutture dove, già nel XVIII secolo, donne e bambini provvedevano ad avvolgere i frutti e ad inserirli nelle casse. Molto in anticipo rispetto alle carte siciliane.
NOTA: Purtroppo non sono riuscita ad avere né un campione né un’immagine di queste carte. Però qui sotto potete vedere un disegno di ET Compton dove si vedono donne intente a far la cernita ed a confezionare casse di agrumi all'interno del chiostro di San Francesco a Gargnano.
(Queste informazioni mi sono state date in occasione della mia mostra a Gargnano nel 2023).
A chi volesse saperne di più consiglio di leggere alcuni articoli che si trovano in rete sull’argomento. Ad esempio:
https://www.thisisgargnano.it/esperienze/le-limonaie-di-gargnano.html
https://www.bresciatourism.it/cosa-fare/limonaie-lago-di-garda/